Per la rubrica dell’Italia nel piatto, il cui tema di febbraio è “il piatto del santo” vi propongo per il Piemonte un dolce dedicato, da oltre 50 anni, al santo patrono della città di Novara: il Pane di San Gaudenzio.
La celebrazione di San Gaudenzio, primo arcivescovo di Novara, avviene il 22 gennaio, giorno in cui la piccola cittadina si ferma, scuole e negozi vengono chiusi ma la nota basilica di San Gaudenzio è aperta per la messa.
Un vero e proprio giorno di festa dove la gente del paese trascorre passeggiando tra le bancarelle dei mercatini che offrono frittelle calde, castagne arrostite e il tipico “pan di San Gaudenzio” che viene preparato dai forni locali nei giorni precedenti al 22 gennaio.
Facendo delle ricerche sul web sulla storia di questo dolce ho letto che sembrerebbe sia stato inventato negli anni Settanta da un gruppo di panettieri di Novara, ma le sue origini sono più antiche.
Il pane, infatti, veniva già prodotto nel 1200 quando la prima domenica di Pasqua i canonici della cattedrale e della basilica di San Gaudenzio erano soliti distribuire ai poveri un altro pane tipico, il “Pane di Polla”, a base di frumento.
Quando Napoleone, nell’Ottocento, chiuse i conventi, le suore che prima vivevano in essi trovarono ospitalità presso le case delle famiglie benestanti e così fecero conoscere la ricetta dei Biscottini di Novara, altro prodotto rinomato della città.
Il pane e i biscotti fecero coppia fissa e chissà se quel pane casereccio della Pasqua non abbia dato l’ispirazione per il dolce tipico della festa patronale di San Gaudenzio.
Il Pane di San Gaudenzio è delizioso scrigno di pasta frolla che racchiude un morbido impasto di pan di spagna, arricchito con uvetta, che ricorda il panettone. La superficie viene solitamente cosparsa da granella di pinoli o di nocciole e zucchero a velo e può avere una forma rettangolare come il plumcake o rotonda appunto come il panettone.
Io ho seguito la ricetta originale sostituendo, per questione di gusto, l’uvetta con le gocce di cioccolato e lasciando la superficie liscia con una leggera spolverata di zucchero a velo.
Porzioni | Tempo di preparazione |
6 persone | 30 minuti |
Tempo di cottura | Tempo Passivo |
30 minuti | 2 ore |
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Un guscio di pasta frolla con un ripieno di impasto ricco di uvetta.
Dosi per uno stampo rotondo di 18/20 cm, oppure da plumcake di curca 25×10.
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- 130 g farina
- 130 g zucchero
- 80 g gocce di cioccolato o uvetta sultanina
- 75 g burro fuso
- 4 uova
- zucchero a velo oppure pinolo/granella di nocciole per la superficie
- Ammorbidite il burro con lo zucchero, aggiungete l'uovo, unite infine la farina setacciata assieme agli aromi. Lavorate il tutto e mettete poi il composto in frigorifero per almeno due orette. Al termine stendete la pasta con un matterello, mantenendo uno spessore di circa mezzo centimetro.
- Sbattete i tuorli con lo zucchero e a parte montate l’albume a neve, aggiungendo un cucchiaino di succo di limone. Unite i tuorli e zucchero all’albume e amalgamate delicatamente. Aggiungete poi la farina ben setacciata (almeno due volte) con le gocce di cioccolato o l’uvetta e per ultimo il burro fuso.
- Foderate lo stampo o la tortiera e riporre al suo interno la pasta frolla stesa. Ricopritela per 3/5 con l’impasto ottenuto e cospargete con granella di pinoli o di nocciole e cuocete in forno a 180° per circa 30 minuti. Togliete dallo stampo il Pane di San Gaudenzio quando è ancora tiepido e se avete optato come me per la superifcie liscia coprite con zucchero a velo.
Siete curiosi di sapere cosa avranno preparato le altre regioni? Io si!
Liguria: pane Martino (blog: Arbanella di basilico)
Lombardia: Tagliatelle alla Santa Giuletta (blog: Kucina di Kiara)
Trentino Alto Adige: Torta gradela alle pere per Sant’Antonio (blog: Dolcemente Inventando)
Friuli Venezia Giulia: Frico di patate (Blog: That’s Amore)
Veneto: Dolce di Santantonio (Blog: Il fior di cappero)
Emilia Romagna: Le scarpette di S. Ilario (blog: Zibaldone culinario)
Toscana: Marzapane di Pietrasanta (blog: Acquacotta e fantasia)
Umbria: Polpette di Sant’Antonio (blog: Due amiche in cucina)
Marche: Ciambella all’anice di Santa Lucia (blog: Forchetta e pennello)
Molise: U pappone – il pappone ricetta termolese (blog: Donne pasticcione)
Lazio: Biscotto di Sant’Antonio (blog: Meri in cucina)
Puglia: Il gallo di Sant’Oronzo (blog: Breakfast da Donaflor)
Campania: I cicci di Santa Lucia (blog: Fusilli al tegamino)
Basilicata: Polpette povere di San Gerardo (blog: La lucana in cucina)
Calabria: Lagane e ciciri (blog: Il mondo di Rina)
Sicilia: Bocconcini di Pesce Spada a Ghiotta per la Madonna della Lettera(blog: Profumo di Sicilia)
Sardegna: Sa Cogone de Pistiddu (blog: Dolci Tentazioni d’autore)